Cima Sasso

Cima Sasso è una delle vette più belle e panoramiche di tutta la Val Grande. Nei giorni migliori, quando non c’è nebbia né foschia e la giornata è totalmente limpida, si vede per chilometri e chilometri in tutte le direzioni. Da qui, infatti, la vista è veramente a 360 gradi. Per arrivarci, però, bisogna avere un buon livello di allenamento nonché una buona esperienza in montagna. Il sentiero, infatti, presenta un paio di punti stretti ed esposti dove bisogna prestare attenzione. Inoltre, il dislivello complessivo in salita è di circa 1200 metri e i km, considerando anche il ritorno, sono circa dodici.

 

IL PERCORSO

 

Il sentiero inizia a Cicogna e, fino al bivio che si trova circa dieci minuti dopo il rifugio Casa dell’Alpino (all’Alpe Prà), è il medesimo dell’anello tra Cicogna, Casa dell’Alpino e Pogallo. Una buona descrizione di questo tratto la potete trovare qui, in questo altro nostro articolo. In questa sede ci basta sapere che da Cicogna alla Casa dell’Alpino ci si mette un’oretta circa senza soste: se aggiungiamo i 10 minuti per arrivare al crocevia, possiamo dire che in un’ora e una quindicina di minuti dalla partenza si arriva al bivio. Da qui, si prende la strada che va a sinistra e si inoltra in salita nel bosco. Si procede all’ombra degli alberi per un po’ di tempo su una traccia abbastanza stretta fin quando, a un certo punto, il bosco finisce e ci si ritrova ad essere irradiati dal sole. Qua inizia la parte più impegnativa ma anche più panoramica: è poco più avanti rispetto a questa posizione che si trovano i due punti esposti sopra menzionati. Il sentiero prosegue in cresta, passando anche dalla Colma di Belmello, fino quando si arriva ai piedi dell’ultima salita. Questa è sicuramente la più dura, caratterizzata da una buona pendenza e percorsa interamente su pietraia e non più su terra o erba com’è stato fino ad adesso. Una volta arrivati in cima, questa volta è proprio il caso di dirlo, state certi che la fatica sarà ripagata da una vista assolutamente eccezionale.

 

cima sasso Credits: Alberto Demontis

 

LA RISERVA INTEGRALE DEL PEDUM

 

Oltre al panorama niente male, un’altra caratteristica di questa vetta è che è parte del confine della misteriosa e ancor più selvaggia riserva integrale del Pedum. Da qui, infatti, possiamo guardare dentro la riserva che, per intenderci, inizia dal versante della cima opposto rispetto a quello da dove siamo saliti. La riserva integrale è un luogo mistico, quasi fiabesco o da leggenda, dove è vietato andare e dove la fauna prospera senza che l’uomo intacchi minimamente il corso naturale degli eventi. Un luogo magico dove la natura domina incontrastata e il silenzio regna sovrano.

 

IL RITORNO A CICOGNA

 

Fatta una doverosa pausa, anche solo per contemplare il paesaggio, è tempo di tornare giù. Per quanto riguarda il ritorno, va percorso lo stesso sentiero fatto all’andata, facendo sempre attenzione ai punti esposti ma anche alle foglie presenti nel tratto boschivo che spesso coprono la traccia rendendola scivolosa, soprattutto in discesa. Una deviazione che si può fare, che allunga di non poco la strada, è quella che passa da Pogallo. Questa variante la si può imbeccare al famoso bivio citato già più volte in precedenza in questa pagina. Per una descrizione più accurata di questo tratto, ancora una volta, rimando all’articolo che già gli abbiamo dedicato. Se invece si opta per non fare questa deviazione, la strada del ritorno è esattamente la stessa dell’andata. Si ripassa quindi da Casa dell’Alpino fino a tornare a Cicogna.

 

Nicola

 

Questo articolo è puramente descrittivo e non vuole in alcun modo sostituirsi a guide o cartine escursionistiche. Per viaggiare in sicurezza è vivamente consigliato informarsi sulle condizioni dei sentieri prima di partire (che possono sempre subire variazioni), controllare le previsioni meteo, avere con sé la carta escursionistica ufficiale del Parco, che si può acquistare qui o all’info Point di Cicogna, e, infine, essere adeguatamente equipaggiati sia dal punto di vista del vestiario, sia per quanto riguarda l’acqua e il cibo.

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